Serra San Bruno deve la sua origine alla venuta del monaco Bruno di Colonia, fondatore dell’Ordine dei Certosini, che dedicò la sua vita alla ricerca di Dio in silenzio e in solitudine e ricevette in dono dal Conte Ruggiero il Normanno i territori che oggi sono geograficamente individuati come altopiano delle Serre Calabre, per la costruzione del suo eremo, la Certosa di Santo Stefano del Bosco, primo monastero d’Italia e secondo in Europa dopo quello di Grenoble, in Francia.

Il paese è formato dal centro storico, chiamato Terravecchia e da Spinetto, quartiere più nuovo del primo perché costruito dopo il terremoto del 1783, che aveva distrutto buona parte del centro storico, rendendolo fatiscente e perciò denominato “terra vecchia” e alcuni edifici del monastero, tra i quali la chiesa conventuale certosina, di cui oggi rimane solo la cinquecentesca facciata in granito a testimonianza della grandezza che il tutto monastero possedeva.

La successiva ricostruzione del paese fu dovuta anche alla presenza di artigiani del legno, del granito e del ferro battuto richiamati nei secoli a Serra dalla presenza della Certosa; infatti, furono proprio questi maestri d’arte che sfruttarono le risorse di cui la zona era ricca, il legno, il ferro e il granito, per la creazione di opere d’arte che servivano per l’abbellimento delle chiese e del paese. Le chiese di Serra, infatti, conservano numerose testimonianze del glorioso passato artistico di questo bellissimo paese.

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